Prima trasferta di campionato e prima sconfitta per la Moranese, che si arrende per 2-1 al Real Padule.Per la prima fuori dalle mura amiche la Moranese si presenta al gran completo. L’avversario di turno però è ben organizzato e determinato nel portare a casa il risultato. Nei primi minuti partono subito forte gli avversari che costruiscono alcune azioni degne di nota, ma la difesa neroverde regge bene. Con il passare dei minuti la sfida si fa equilibrata, poi al 40′ arriva il vantaggio eugubino con Monarchi che è il più lesto di tutti ad avventarsi su una respinta di Boccalini: si va nei spogliatoi sull’uno a zero. Rientrati dagli spogliatoi dopo 5′ arriva la doccia fredda per la Moranese. Illuminati, dopo un’ ottima diagonale difensiva, viene strattonato vistosamente dall’attaccante eugubino, ma l’arbitro non interviene e sul tiro rasoterra di Passeri la palla, smorzata da un difensore, diventa un pallonetto imprendibile per Boccalini. La reazione della Moranese arriva e all’80’ il neo entrato Spigarelli accorcia le distanze ribadendo in rete un cross di Bocci. Nonostante il forcing finale il risultato non cambia e il Real Padule vince 2-1, anche se un pareggio sarebbe stato il risultato più giusto per una Moranese che ha dimostrato di tenere testa anche ad una delle squadre più attrezzate del girone.
Qualche recriminazione in casa neroverde c’è e riguarda la direzione arbitrale, affidata a Francesco Finori di Gubbio. “Come può un direttore di gara arbitrare una squadra del suo stesso comune di nascita e residenza?” si legge sulla pagina Facebook della Moranese. “Sabato abbiamo dovuto digerire gente che chiamava l’arbitro per nome e per stessa ammissione del ragazzo, questi abitava ad 1 Km dal campo, normale che egli si è sentito sotto pressione, cosa che, nonostante questi normalmente arbitri in categorie superiori, lo ha portato a commettere errori determinanti da una parte e dall’altra (rigori non concessi ed espulsioni sacrosante) ma anche semplici valutazioni di falli invertiti. Solo il giusto approccio mentale e comportamentale di tutti i ragazzi in campo, ha fatto sì che si arrivasse tranquilli al fischio finale. Ci auguriamo non succeda più per chi scende in campo, per chi paga il biglietto e soprattutto per l’arbitro stesso, perché certe situazioni non aiutano sicuro la sua crescita professionale.”