Domenica pomeriggio partita fondamentale per l’Atletico Gualdo, che giocherà la finale playout contro il Ponte d’Assi.
Alla vigilia di questo importante match da dentro o fuori, abbiamo scambiato due parole con il Presidente del sodalizio gualdese, Carlo Calisti.
“Domenica abbiamo vinto il primo spareggio con il Ripa, e mi preme di dire che nonostante giocassero anche Gualdo e Cerqueto, a Valfabbrica c’erano 220 spettatori, di cui più di 100 di parte gualdese” rimarca Calisti. “E’ stata una stagione difficile, purtroppo a causa di tanti infortuni abbiamo perso otto-nove uomini tra crociati rotti, problemi alle spalle, menischi e chi più ne ha più ne metta. Da questo punto di vista è già un miracolo essere arrivati dove siamo adesso. Di questo devo assolutamente ringraziare i miei ragazzi, che hanno dimostrato una grande caparbietà, un grande spessore umano e c’hanno messo veramente l’anima“.
L’Atletico Gualdo è una società giovane, ma in due anni si è già fatta valere e vuole continuare a crescere. “Siamo una realtà più piccola ad esempio del Cerqueto, che da anni è sul pezzo, ma noi nel nostro piccolo vogliamo fare calcio e vogliamo far crescere i tanti ragazzi che magari poi saranno pronti per un salto di categoria. Siamo una realtà che alle spalle non ha una pro loco o un campo “di proprietà” dove giocare, ma nonostante questo cerchiamo in tutti i modi di fare calcio e vogliamo mettere in piedi delle forti collaborazioni con le altre realtà del territorio come già facciamo da due anni a questa parte. Ci tengo, inoltre a fare i complimenti al Cerqueto per l’ottima stagione svolta: ci sono state delle frizioni in passato ma siamo riusciti a chiarirci“.
Ripensando a questa stagione, Calisti individua gli errori commessi. “Sicuramente tra gli errori il più grande è stato quello di allenarsi e giocare presso il sintetico dell’antistadio. E’ un campo al limite della praticabilità, che ha comportato tanti infortuni anche a livello di pubalgie e stiramenti, per questo valuteremo dove giocare il prossimo anno se il campo non verrà sistemato. Ovviamente a livello tecnico siamo stati penalizzati dalla partenza di Karakaci, che il Gualdo Casacastalda ci ha chiesto nell’ultimo giorno di mercato.”
Parlando di calcio giocato (e da giocare), domani ecco la sfida da dentro o fuori contro il Ponte d’Assi, squadra che sette giorni fa ha perso la semifinale playout contro l’Athletic Bastia. “Abbiamo sempre sofferto il loro campo piccolo e stretto, e magari da questo punto di vista era meglio giocare a Bastia” ammette il presidente “anche la cabala non è a nostro favore, ma io punto molto su quello ho visto e sentito dai miei ragazzi in settimana. Il gruppo è estremamente determinato, noi vogliamo vincere a tutti i costi e la nostra determinazione può fare la differenza. Poi ovviamente loro proveranno a vincere come è ovvio che sia. Abbiamo ancora delle defezioni importanti tra infortunati e squalifiche, le ultime in ordine cronologico sono quelle di Coccia, Boccolini e Galasso, ma abbiamo anche recuperato un giocatore fondamentale come Gjeci che dopo 8 mesi di inattività domenica ha giocato benissimo per 120 minuti. Noi ci siamo e siamo determinati, vogliamo fare di tutto per mantenere la categoria.”